Digital (strategic) planner: Intervista con Andrea Lamberti Zanardi
Parte tutto da questa provocazione di Roberto Venturini. Che sfocerà in questo manifesto.
E come lui stesso ci dirà qui: "Ma soprattutto chiedendo agli altri che fanno questo strano mestiere di dire la loro, in modo da poter costruire collettivamente la nostra identità."
Il Digital strategic planner è uno di quei nuovi mestieri che reggono la comuicazione digitale, ma anche una specie di buzzword, un'etichetta mal definita, un ruolo di cui si parla ma di cui spesso non si è in grado di dare una Job Description significativa.
Allora abbiamo voluto chiedere anche a grandi strategic planner il loro parere.
Andrea Lamberti Zanardi,
Interactive Strategic Planner
Saatchi & Saatchi
In Saatchi & Saatchi dal 2006, di base a Roma, gestisce le strategie on-line dei Clienti sia della sede romana che di quella di Milano, ed in particolare di alcuni dei principali: Enel, Pampers, Banca Intesa San Paolo, Regione Lombardia.
1: cosa deve fare un dp in agenzia?
Personalmente credo che il termine Interactive Planner sia più indicato rispetto a Digital Planner, dove Interactive racchiude tutte quelle attività/opportunità che possono essere create per interagire con il nostro target anche con strumenti non strettamente “digitali”.
Ritengo che sia molto importante essere coinvolto sin dalle primissime fasi del lavoro per poter approfondire, in fase di riunione di brief con il Cliente, le reali necessità e poter poi lavorare a 4 mani con gli Account nella definizione del brief da condividere con i Creativi.
Una volta condiviso il brief con i Creativi, il DP dovrebbe lavorarci a stretto contatto sia per affinare la strategia che per verificare la coerenza tra strategia e creatività.
Molto spesso si parte dall’input di lavorare su idee relative su una singola campagna, ma credo che sia importante che il DP valuti sempre la possibilità di trovare soluzioni che consentano al Cliente di poter costruire una relazione/continuità con il proprio target e permettere al Cliente di capitalizzare sulle attività svolte per le campagne precedenti. Questo è ancora più vero quando si parla si attività sui Social Media.
Conoscere le reali esigenze del Cliente e il mercato in cui opera è fondamentale, ma senza sapere cosa succede “per strada” o sulla rete non si possono definire le strategie più indicate.
E’ per questo che è molto importate che, parallelamente alle altre attività svolte dal DP, ci sia una continua esplorazione delle nuove
opportunità di contatto che gli strumenti digitali e non possono offrire ai propri Clienti e che si sia consapevoli di quali sono le diverse dinamiche di interazione che si instaurano sulla rete.
Essere sempre aggiornati consente anche di adempiere ad un altro compito che dovrebbe essere proprio del DP, ovvero quello di diffondere cultura e aggiornamento relative al mondo digital o interactive oltre che all’interno della propria Agenzia verso i propri Clienti.
E’ importante che il DP abbia un rapporto diretto con il Cliente, partecipi alle riunioni di brief, gli presenti le stategie e valuti insieme eventuli opportunità di business/comunicazione. Questo non significa pero’ che debba occuparsi del day by day nella gestione di un progetto.
2: cosa non è il suo mestiere?
Pur dovendo mantenere uno stretto contatto con i Clienti, non deve fare l’Account.
Pur dovendo essere presente nelle diverse fasi di sviluppo del progetto non deve fare il Project Manager.
Non è compito suo fare l’alberatura di un sito.
Pur dovendo conoscere le diverse implicazioni delle soluzioni tecnologiche necessarie , non deve fare lo sviluppatore o il web producer.
3: che tipo di persona è?
Sicuramente deve essere molto curioso e deve avere uno spiccato senso di inventiva.
Credo che la tecnologia non faccia la differenza, ma il giusto dosaggio è il vero valore aggiunto, pertanto è importante che sia competente in materia.
Diciamo che dovrebbe essere un ottimo cuoco.